Civitanova Bike Festival: quando la teoria incontra la pratica
**Articolo scritto dagli studenti ITS Mattia Mezzetti e Raffaella Destefano durante il festival, con la supervisione della docente Ilaria Galeotti.
Studenti ITS in trasferta
Frequentare i corsi ITS Turismo e Nuove Tecnologie Marche, significa essere lì dove le cose accadono. Forti di questa convinzione decidiamo di partire – armati di maglione, k-way, borraccia e anche qualche punto di domanda – curiosi di vedere che cosa spinga le persone a interessarsi al mondo su due ruote, al sudore e al pedale.
La nostra destinazione? CBF, come Civitanova Bike Festival.
Pronti, partenza, via
La prima tappa del viaggio verso Civitanova è un pranzo alle ore 12, neanche avessimo un cartellino da timbrare. Il tempo, in fondo, è tiranno e abbiamo appuntamento per il brief e la prima conoscenza con il CBF non più tardi delle 14. È un grande inizio: il locale che ci serve è aperto da poco e serve poké, piatto hawaiano sempre più popolare anche alle nostre latitudini.
L’equipaggio si compone così: c’è chi guida, l’immancabile navigatore, chi da dietro si abbarbica per entrare nel vivo della discussione e restarci così come chi ascolta, tiene d’occhio TikTok e – a volte – soffre anche la digestione.
Il viaggio è un racconto fin da subito. Parliamo, ci confrontiamo e ci conosciamo. Il sottofondo è una playlist anni 2000: ci sono The Killers, gli Interpol e i Talkin’ Heads.
Il diario del Civitanova Bike Festival
Welcome to Civitanova!
Arrivati troviamo un clima che non fa esattamente ben sperare: nuvole basse e vento freddino, più autunnale che settembrino. L’antitesi di quanto avremmo gradito trovare. Laura e Ilaria, docenti ITS e coordinatrici dell’evento, ci chiedono di guardare, scrivere, fotografare, osservare e raccogliere quante più informazioni possibili.
Ci dividiamo, come formichine scoperte, e iniziamo a cercare il nostro posto in questa piazza e nelle sue storie.
Chi fa cosa, organizziamoci!
Il Civitanova Bike Festival inizia sotto segni positivi. Il meteo cambia i suoi piani, volgendo al meglio, e abbiamo una preoccupazione in meno. Le persone che si avvicinano sono curiose, in questo venerdì pomeriggio. Tra noi c’è una bella armonia, una certa piacevole complicità.
La voglia di narrare quel che ci circonda ci tiene attivi, neanche avessimo bevuto un caffè lungo. Qualcuno si colloca al desk d’ingresso, alcuni partecipano ai seminari, qualcun altro scatta foto e gira video.
Arte, riciclo e cicloturismo
Il pomeriggio scivola via tra stimoli continui. I seminari non trattano soltanto temi prettamente legati alla bicicletta, pur mantenendo sempre le due ruote come stella polare.
Si alternano relatori sensibili e impegnati nel mondo della disabilità – come lo scalatore in carrozzina Luca Panichi – delle politiche ambientali e sociali – ad esempio i sindaci del progetto NoiMarche – della spiritualità e del riuso, tra i quali Fabio Scocco, che crea splendide biciclette riutilizzando componenti e materiali di scarto.
Al termine delle iniziative ospitate nella suggestiva Palazzina Liberty Sud, c’è stata anche l’occasione di decomprimere e socializzare, sia all’interno del gruppo ITS sia tra noi e gli organizzatori del Civitanova Bike Festival.
Al di sotto del Varco sul Mare di Civitanova era stato posto l’angolo Street Food del CBF, il quale, va da sé, è stato apprezzatissimo dopo un pomeriggio lungo e intenso. E nei prossimi giorni ci sarà anche la pump track con percorsi per bambini, quindi sarà un posto bello vivo e ricco di emozioni.
E poi la pedalata della domenica: wow ci sono tantissime cose in questo festival!
Romeo, molto più di un social point
Adesso, arriva lui – cantava Mina.
Non potremmo chiudere questo diario del giorno inaugurale del Civitanova Bike Festival senza raccontarne.
Un bellissimo esemplare di resilienza turchese, lucido e nuovo come se fosse uscito oggi dalla fabbrica, nonostante i decenni sul groppone.
Quel Volkswagen T2 icona della generazione un pò fricchettona di Woodstock e del Flower Power, tanto iconico da non poter essere considerato soltanto una vettura, bensì uno spazio meritevole d’affetto e, dunque, di un nome: Romeo.
La mascotte del Festival è stata parcheggiata di fronte all’ingresso, prontissima per fare da sfondo alle foto e alle storie del Civitanova Bike Festival. Una bellezza intatta e incredibilmente affascinante: basta guardarlo per provare una grande voglia di toccarlo e salire a bordo.
Monica Palloni, fotografa del CBF, l’ha scovato a Roma e fatto suo in un batter d’occhio.
Amore a prima vista, come si suol dire.
Parlare di Romeo – o scriverne – rende poco: potremmo descriverne colori, stato d’uso, personalizzazioni interne o motorizzazione per righe su righe, e ancora non avremmo neppure iniziato a raccontarlo davvero, mettendo nero su bianco l’emozione che si prova osservandolo da vicino. Certe cose bisogna vederle, altrimenti non le puoi vivere.
La stessa cosa vale anche per il Civitanova Bike Festival, piccolo scrigno colmo di buone pratiche e sogni per un futuro migliore, perché più pulito.
La bicicletta è passione, attività fisica, benessere e condivisione, di tempi e spazi. La bicicletta è un veicolo di trasporto che tutti possiamo permetterci e che contribuisce, fin da subito, a ridurre le emissioni di ogni singola famiglia e ogni singola persona.
La bicicletta è uno strumento che tutti possiamo utilizzare per fare la nostra parte nel tutelare questo malato pianeta sul quale abitiamo ed è in festa, a Civitanova, per tutto il weekend!